venerdì 2 gennaio 2015

Supermamme contro il Mostro Nero della notte

In questi giorni mi sveglio e non voglio tirare su di nuovo le coperte.
Di pomeriggio ho voglia di guardare la tv, scrivere, leggere, sorridere.

Chiaramente è necessaria una seria riflessione e analisi dei fatti.
Il caso infatti è abbastanza raro.

Anche le mie migliori amiche  si ritrovano spesso nella stessa barca. Che piano. Piano. Affonda.

Le mie interazioni più intense su Facebook sono con amiche che si lamentano della stessa cosa: l'insonnia.

Una pubblica che non dorme, l'altra ci si aggiunge, poi arrivo io (causa il fuso orario).

Insomma, siamo stanche, abbiamo le occhiaie che sembrano l'oceano profondo dei mari del sud, e delle borse sotto gli occhi in cui potremmo mettere tutte le memorie presenti, passate e future di varie generazioni.

Saranno le preoccupazioni.

No.
Preoccupazioni non ne abbiamo. Avremo il mutuo, le bollette, due figli, un marito, una casa da mandare avanti da un fine settimana all'altro, mille lavori che ci riempiono le ore e la mente. Ma preoccupazioni davvero no. In fondo abbiamo un lavoro, di solito quello scelto da noi, che ci affatica ma ci gratifica, una famiglia che adoriamo, dei mariti da sballottare un po' e amare, amiche con cui condividere gli alti e bassi della vita, anche a chilometri e chilometri di distanza.

Non ci manca niente.

Ma allora perché ci infuriamo, perdiamo la pazienza e soprattutto il sonno?
Saremo dei mostri?
Le famose donne insoddisfatte delle riviste per casalinghe?
Le mamme iperattive che vogliono tutto, soprattutto la perfezione e perdono le staffe se i loro progetti mostrano una falla?

Analisi.

Mi sveglio tutte le mattine alle 6.
Vesto i bambini.
Mi vesto io.
Colazione.
Dai, fai colazione.
Su, mangia che siamo in ritardo.
MangiAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
Scarpe.
Per uno.
Per due.
Per me.
Giacca uno.
Giacca due.
Giacca me.
Asilo pre-scuola.
Fuori uno.
Zainetto uno.
Fuori due.
Zainetto due.
Ciao mamma arriva presto uno.
Ciao mamma arriva presto due.
Bacio uno.
Bacio due.
Ri-bacio uno per evitare crisi di abbandono.
Macchina.
Autostrada.
Lezione uno.
Due.
Tre.
Pranzo.
Mille studenti in classe anche a pranzo.
Niente pranzo.
Lezione quattro.
Cinque.
Sei.
Finito. Respira. Pranzo. (Merenda?)
Autostrada.
Asilo.
Bacio uno.
Bacio due.
Corri a casa.
Cena.
Quel cartone mi sembra violento.
No, mamma non è violenzo.
Dalla cucina sembra di sì.
CambialOOOOOOOOOOOOO!!!
Cena.
Bagno.
Libro.
No, vogliamo il film.
No, libro.
Ho detto librooooooooooo!!!!
Nanna per uno.
Nanna complessa per due: abbracciami.
Ti sto abbracciando.
No, più tight.
Nanna due.
Il marito guarda la tv...
Magari scendo anche io...
Sì, dai ora scendo...zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz...

Fin lì tutto perfetto.
Poi verso le due, appuntamento su Facebook con le insonni.

Non so, ma io mamme insonni casalinghe non ne ho ancora incontrato.
Fare la mamma e lavorare non è semplice.
E quella di cui sopra è una giornata modello 1 - semplice.
Poi ci sono i giorni che i lavori sono due e si torna alle 8:30, per trovare il marito in versione drago-ora-o-li-strozzo-o-me-li-mangio perché il giro asilo-cena-nanna è toccato a lui.

Daltronde, cosa fare?
Scegliamo di lavorare per condividere le responsabilità, per realizzarci ed essere "una" non la metà di qualcuno, per dare un esempio di dignità e indipendenza ai nostri figli, per offrire loro la possibilità  di viaggiare, di avere una casa, di avere un futuro.
La mia è una casa fondata sul lavoro.
Che mi tolga la pace e il sonno non importa.
Io non sono negativa. Sono stanca, cari signori belli.

Bisogna ridimensionare, rivedere le priorità, trovare il tempo della felicità.
Ecco un buon proposito per il nuovo anno.

Il lavoro però resta lì, per mostrare ai miei piccoli che la mamma è stanca, ma perché ha un suo ruolo nella società e perché vuole poter dare loro tutto quello che a loro serve.

Poi arrivano le vacanze, il sole splende anche se fuori piove, ci si rilassa, viene voglia di fare tante cose, di sorridere, di ballare e cantare con i bambini.
Fortunatamente ho scelto un lavoro che di vacanze ne porta molte.
Il sole splende spesso.
E torna il sonno.

Fino a lunedì.
Ma il sole splenderà lo stesso, troverò le mie amiche insonni in un'altra dimensione e ci faremo compagnia.

(Ps= niente di male ad essere casalinghe, se una vuole farlo, se  è soddisfatta, se è una scelta, se nessuno ne paga le conseguenze. Io sarei stata una casalinga molto soddisfatta, Avrei dovuto abbandonare molti sogni. Ho solo deciso di non farlo.)

2 commenti:

  1. (ripeto il mio commento che è stato cancellato...perché?)
    Io sarei stata una infelicissima casalinga, ho fatto la tua stessa scelta che poi era quella indicatami da tua nonna e non me ne sono mai pentita.
    Bellissimo monologo, sia da leggere che da rappresentare, complimenti, vedi se riesci a farlo pubblicare, milioni di donne ci si riconosceranno

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  2. No, non era stato pubblicato ancora. Grazie del commento!

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