domenica 9 agosto 2015

Sardegna per bambini. Istruzioni per l'uso.



La Sardegna è un'isola montagnosa al centro del Mediterraneo.

Mare e montagna convivono in un armonioso contrasto, fra l'azzurro del cielo e i colori del mare, con le rocce che vi si tuffano e una fauna selvaggia dalle caratteristiche fiabesche; abitata da popoli fra i più diversi, che vi hanno lasciato tutti le loro impronte, senza mai riuscire a cancellare le orgogliose e imponenti tracce della cultura autoctona.

Quindi, se quello che cercate è un residence organizzato, animato da giovani aitanti e fornito di piscina, questo post non è per voi.

Al primo posto nella hit parade del mio cuore c'è il Nuraghe di Santu Antine.

Ogni territorio in Sardegna ha il suo nuraghe del cuore, quello preferito, quello storicamente più rilevante, quello con più vestigia del passato...

I ragazzini dela provincia di Sassari prima o poi finiscono sempre per andarci in gita a Santu Antine.

Io pure.

Ma l'amore fra me e questo nuraghe è un amore tardivo, nato quando portavo gli ospiti stranieri in giro per la mia isola. Alla ricerca della mia storia.

Della durata di poche ore, la gita al nuraghe diventava un viaggio nella storia e nei miti di una terra arcaica fuori dal tempo.

Un riscatto della terra, una risposta agli alberghi e ai tour con menù turistico.

Arrivavamo di solito verso sera, dopo essere arrivati nella Valle dei nuraghi con i suoi campi dorati e il sole che ci bruciava la pelle. Le guide ci raccontavano la storia del nuraghe, le scoperte archeologiche e le teorie, a volte contrastanti, sempre magiche, sulla funzione del nuraghe, sulla sua ingegneria, sulle civiltà che vi si sono succedute e su come scoprirle guardando le forme delle costruzioni.

Il Nuraghe era originariamente costruito come un castello medievale, ma secoli prima del Medioevo, con un gioco di torri e di scale che possono solo affascinare i bambini che le percorrono alla scoperta del passato.

Dal nuraghe riprendevamo la Seicento e ci avventuravamo fino alle Domus de Janas (case delle fate) di Sant'Andrea Priu.

In realtà si tratta di una necropoli, fatta di piccole grotte scavate nella roccia, in cui venivano riprodotte le caratteristiche delle case dei defunti, precisissime, con il tetto di paglia incurvato dal peso. E piccolissime. Per questo la fantasia popolare le aveva attribuite alle Janas, una sorta di fate sarde, parte della tradizione letteraria e della cultura locali.
Casette delle fate, perdute fra campi dorati e cielo blu.

Per i grandi, le guide raccontano l'avvicendarsi anche qui di varie culture e di come il loro passaggio avesse cambiato le grotte e i loro simboli.

Si finiva poi immancabilmente a cenare da Zia Forica, a Sassari.
Così come ci si finisce ora, ogni volta che si torna a casa.
Perché si mangia bene.
Perché si chiacchera bene.
Perché il ricordo delle frittelle preparate per noi ragazze ogni 8 marzo da zia Forica è duro a morire!
Sfido qualsiasi genitore con picky eaters a non trovare qualcosa che i vostri bambini adoreranno.
Una trattoria. A me piace di più zilleri.
Un porto sicuro dove rifocillarsi e gustare cucina vera.


Per chi non è soddisfatto da archeologia e tuffi nel passato, le estati in Sardegna sono ricche di sagre, festival, concerti, letteratura.
A volte riusciamo ad andarci, a volte no.
A volte per partecipare dimentichiamo anche che esiste il mare.

Quest'anno il nostro festival letterario con laboratorio per bambini è stato sostituito da un festival molto più articolato: Sulla terra leggeri, libri, laboratori, in giro per la città e al nuovo mercato civico.
Per grandi e molto per piccoli.

Per i cinefili c'è Sassari Estate Cinema e anche Amerindia, rassegna di cinema argentino ai Giardini pubblici.

Nel cuore anche Ittiri Folk Festa, un festival di musica e danze popolari, sia sarde che internazionali. Ce lo siamo seguito quasi ogni anno, portandoci dietro i bambini nell'Ergobaby, o sgambettanti sui loro piedi, fra le viuzze notturne di Ittiri, o al concerto di apertura al porto di Alghero. Sempre molto suggestivo.

Molti altri eventi, tanto che preferisco mettervi alla fine del post un link Sardegna eventi, un sito molto aggiornato dove potrete trovare quello che più vi interessa.

Ma ancora nel cuore due manifestazioni che per me hanno avuto il sapore dell'estate per decenni: Time in Jazz e Girovagando.

Il primo si capisce, è un festival jazz, nato in piccolo, fra soliti noti che andavano ai concerti armati di copertine di lana per proteggersi dall'umido e dal freddo notturno di agosto, per poi svilupparsi in uno degli appuntamenti più importanti dell'isola, con grandi nomi, mostre, in un paesino all'ombra del Monte Acuto, fra le rocce che noi in Sardegna chiAmiamo montagne. Un paesino tranquillo, orgoglioso e produttivo, che rinuncia volentieri alla sua pace e al riposo quotidiano per una settimana, per accogliere le schiere di giovani e non più tanto che affollano giorno e notte le piazze e le chiesette di campagna per i concerti.

Girovagando è un festival di teatro di strada. L'invasione della strada di decine di attori, mimi, gente strana, che portano colori, rumori, fuochi d'artificio e mangiafuoco a rivoluzionare la città insonnolita dal caldo. Un appuntamento atteso ogni estate, a chiusura delle vacanze, per riprendere un po' di energie e ricominciare l'anno. Quest'anno ancora non ho visto il programma... Vi metto il link così controllate da voi! Cercate anche qualsiasi cosa faccia il Theatre en vol. Sardissimi. Quasi. Decisamente. Ci hanno fatto sognare dagli anni '80 in poi e il mio cuore si spezza ogni volta che vedo che fanno qualcosa di nuovo e mi toccherebbe attraversare l'Atlantico a nuoto per vederlo...

Cos'altro cercare in Sardegna?

Fra i vari migranti che vi si stabiliscono, alcuni gruppi di fenicotteri hanno scelto Quartu e Oristano come loro dimora, e si mostrano vanitosi a binocoli e occhi di bambini e adulti. Preferibili le ore mattutine o serali. Così li vedete e non vi beccate neanche un colpo di sole.

E se poi proprio al mare non potete rinunciare ecco l'hit parade delle spiagge che preferiamo noi:
1. la Pelosa a Stintino
2. Pineta Mugoni ad Alghero
3. Maria Pia, sempre ad Alghero

La prima perché è fantastica, l'acqua bassissima, e ci abbiamo portato i gemelli fin da quando avevano pochi mesi: rischio annegamento zero, grande potenziale per nanna genitori (magari a turno per evitare perdite infantili).

La seconda perché ha una bellissima pineta proprio sul mare, che consente di non arrostire i bambini ma al tempo stesso di fare tanti bagni. Notevole inoltre la presenza dei paguri, con cui giocare di giorno e liberare in acqua la sera prima di tornare a casa (fate una cosa, liberate pure le conchiglie che avete raccolto, va, così ritrovate la spiaggia la prossima volta che tornate!).

L'ultima perché è bellissima, con la pineta sulle dune, la spiaggia grandissima, e le fontanelle per sciacquare piedi e non solo prima del rientro a casa (i nostri eroi si addormentano spesso in macchina al rientro a casa e a volte i piedi puliti ci consentono un agevole passaggio Seicento-letto, senza passare dal bagno).

Consiglio anti-stress: la Sardegna non è esattamente una meta segreta e nascosta, le orde dei turisti si fanno feroci in luglio e agosto. Al mattino fate gli intellettuali e andate in giro per nuraghi, lasciate le spiagge per il pomeriggio, anche non troppo tardi, e le troverete non dico vuote, ma almeno con lo spazio sufficiente per un ombrellone, degli asciugamani, secchielli, palette ed eventuali.

La notte musica, cinema e teatro e voilà! la vacanza è perfetta.

Ecco.
Adesso mi siedo un attimo in giardino a godermi i miei 37 gradi all'ombra e la mia umidità che te li fa sentire come se fossero 39...

E sogno la Sardegna.

Per ritrovare la strada:
Nuraghe di Santu Antine
Necropoli di Sant'Andrea Priu
Zia Forica
Sulla terra leggeri
Sardegna eventi
Ittiri folk festa
Amerindia
Time in Jazz
Girovagando
Theatre en vol



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