Ieri dovevo andare al museo con i miei studenti per un progetto e ho detto ai bambini di sbrigarsi che mamma doveva arrivare prima a scuola.
Mi è stato chiaramente chiesto perché e sono cominciate le rimostranze: a me al museo non mi ci porti mai...
Ora, a parte l'amore di Luca per l'arte drammatica e le impersonazioni delle vittime più celebri, in realtà queste rimostranze mi sono piaciute parecchio.
Noi i bambini al museo ce li abbiamo sempre portati: nel marsupio, in braccio, per mano... La prima volta avevano forse due mesi.
Non solo al museo, ma a concerti, a vedere film all'aperto, a conferenze, in biblioteca.
Bambini hipster.
Questo volevamo.
Anche senza chiamarli cosi.
Ricordo che appena conosciuto Juan eravamo andati alla Menil Collection e in una piccola libreria di fronte al museo una bambina, di forse tre anni, piangeva e faceva i capricci.
Finche la mamma non è intervenuta: "Alright, alright, I'll take you to the museum!".
Queste sante parole hanno magicamente calmato la furia infantile, che con un sorriso ha preso la mano della mamma e si è diretta verso il suo personale Paese dei Balocchi la Menil Collection!
E io ho pensato che anche io avrei voluto avere una furia che si calmasse con la promessa non di una caramella, ma di una visita al museo.
E cosi me ne sono fatta due!
Houston offre varie opportunità, musei per bambini, delle scienze, d'arte, di tutte le forme e di tutti i colori.
E noi li visitiamo vieppiù frequentemente.
Diciamo che non abbiamo sempre avuto grande successo durante tutte le visite, ma quasi.
A volte chi sta di sorveglianza nei musei si preoccupa, ci segue, pronto a bloccare con uno scatto felino qualsiasi tentativo di Luca e Matteo di eventualmente osservare troppo da vicino, migliorare o comunque modificare le opere d'arte più o meno intenzionalmente.
Si sentivano più sereni quando ancora stavano nel marsupio, bloccati addosso a babbo e mamma...
Già quando gattonavano, li sentivano più minacciosi. Ora poi che camminano libero-rapidamente, scatenano il panico...
Ma l'ideale è stato l'estate scorsa, quando nel parco della mia città, i Giardini pubblici di Sassari, hanno organizzato delle presentazioni di libri all'aperto con contiguo laboratorio artistico per bambini: il babbo e io finalmente ad ascoltare qualcosa che non avesse a che fare con la scuola o con i bambini, e loro felici a colorare, ascoltare storie e correre a piedi nudi sull'erba. Ogni tanto ci facevano una visita, e poi di nuovo al laboratorio.
E poi, sempre nello stesso posto, di notte, cinema all'aperto. Ci portavamo dietro un picnic e via!
La serata era organizzata!
Luca e Matteo sono i miei amici con cui posso uscire, scoprire, imparare. Voglio che per loro siano un piacere sia l'apprendimento, sia la condivisione delle scoperte con noi, anche se siamo grandi, anche se quando saranno giovani adulti noi saremo anziani.
Non so se crescendo ameranno ancora i musei, le biblioteche, l'arte, la musica, ma sicuramente noi stiamo cercando di fare quello che possiamo perché almeno conoscano e possano scegliere poi quello che preferiscono.
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